storia

La biblioteca è stata tra le prime strutture di cui l'Accademia ha voluto dotarsi all'indomani dell'unità d'Italia, quando la sua attività si espanse fino ad arrivare, nel 1895, alla prima stagione di concerti pubblici. Nella biblioteca, aperta al pubblico nel 1877, confluirono le edizioni, le partiture, i manoscritti, le intavolature e i libretti precedentemente conservati nell'archivio accademico.

Nel Fondo Antico, già depositato presso il Conservatorio e comprendente circa 7.000 manoscritti, un migliaio di edizioni anteriori al 1820 e circa 1.500 libretti, spiccano alcune collezioni di particolare importanza fra cui il Fondo Mario, appartenuto al tenore che fu il primo interprete di Ernesto nel Don Pasquale di Donizetti, e inoltre i Fondi Pinelli, Monachesi e Cottrau.

Fra le collezioni librarie pervenute in dono nella seconda metà del '900 sono da ricordare la biblioteca di Vincenzo Bellezza (che comprende parte dell'archivio di Leopoldo Mugnone), quelle di Alessandro Bustini, Fernando Previtali, Bernardino Molinari, Franco Caracciolo. Recentemente sono state acquisite le biblioteche di Virgilio Mortari, Fedele D'Amico, Goffredo Petrassi, Diego Carpitella, Ivan Vandor. La biblioteca conserva una ricca collezione di programmi di sala, non solo la serie completa di quelli dell'Accademia ma anche di altre fondazioni lirico-sinfoniche e festival. Tra le acquisizioni più recenti le pubblicazioni multimediali e le pubblicazioni fruibili attraverso la rete, che rendono disponibili contenuti musicali e sulla musica spesso di difficile accesso per il privato cittadino.

Tutto questo patrimonio, ulteriormente arricchitosi nel corso del Novecento con collezioni appartenute a grandi direttori, critici e compositori, è ora disponibile in bibliomediateca e consultabile parzialmente anche in formato digitale