Renato Meucci, Aspetti dell'influenza del pensiero mazziniano sulla musica italiana dell'Ottocento
Tra i diversi scritti di critica letteraria, estetica e filosofia, Mazzini pubblicò nel 1836 la Filosofia della musica, dedicata a un "Ignoto Numini" che avrebbe dovuto ricollocare la musica "dove gli antichi grandi, non di sapienza, ma di sublimi presentimenti l'avevano posta accanto al legislatore ed alla religione". Come scrisse Massimo Mila, probabilmente Mazzini intendeva additare agli artisti italiani un cammino da percorrere, "un altro dei valori attraverso i quali era possibile placare la struggente ansia individualistica del Romanticismo: ‘Dio e Popolo'."
Questo il punto di partenza per indagare i reali rapporti tra il pensiero di Mazzini e le opere dei compositori a lui contemporanei.
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