Risonanze #3 fa parte di una serie di mostre promosse dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, curate da Marcello Smarrelli, sul tema dell'incontro-confronto tra arte e musica e inseriti nel progetto di private fund raising "Arte e Musica per Santa Cecilia".
La scelta dei due artisti nasce dalla considerazione che, oltre alla comune radice mediterranea e all'amore per le differenze, il tema del doppio emerge come elemento comune predominante che è alla base del loro lavoro. Nel caso di Michelangelo il doppio è il risultato del riflesso nello specchio, mentre per Giovanni Sollima, che suona lo strumento più simile alla forma e alla dimensione del corpo umano, la relazione con il proprio doppio si verifica con l'atto di abbracciare e utilizzare il violoncello in modo così fisico da diventare il suo alter ego.
Risonanze #3 è stata per Michelangelo Pistoletto una nuova occasione per presentare il progetto Love Difference il cui simbolo è un tavolo specchiante che riproduce la forma del Mediterraneo, circondato dalle sedute inviate dai diversi paesi che si affacciano su questo mare, che con la loro forma raccontano la molteplicità delle culture che lo caratterizzano. Crocevia, luogo d'incontro, di scambio, di discussione, come il tavolo specchiante che lo rappresenta, il Mediterraneo è al centro dell'azione di Love Difference, un progetto che chiede all'arte e alla creatività di porsi come base di un armonico sviluppo con una valenza fortemente sociale e politica.
Michelangelo Pistoletto ha realizzato per l'occasione un'opera in edizione in 100 esemplari, appositamente concepita per l'Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
La live performance di Giovanni Sollima ha visto l'esecuzione di diversi brani tra cui Concerto Rotondo nato da un lavoro del '98 intitolato I Canti e ispirato a rituali sacri e profani, metropolitani e rurali di area mediterranea, quasi un Raga indiano di cui Sollima ha realizzato diverse versioni sia per solo cello (con o senza electronics) che per cello e ensemble di violoncelli e per cello e archi. Concerto Rotondo è un lavoro in continua evoluzione, in espansione. La sua forma circolare e centrifuga che ruota attorno ad una sola idea/perno si presta ad esecuzioni estemporanee in cui l'improvvisazione può aprire nuovi percorsi o anche soltanto ampliare la "quadratura" del pezzo.