Questo esemplare adattamento per quattro strumenti della Sinfonia in sol minore K 550 di Mozart fu ultimato da Clementi verso il 1818 e viene oggi pubblicato dall'Accademia Nazionale di Santa Cecilia, a onorare il salisburghese nel secondo centenario della morte, per le seguenti ragioni. Anzitutto esso è una chiara, inequivocabile dimostrazione dell'alto concetto che Clementi nutriva per l'arte mozartiana; inoltre, è un contributo notevole per la conoscenza della capacità del pianista romano nel tessere orditi strumentali da camera; infine, è un doveroso omaggio tributato oltre che all'autore della stupenda Sinfonia in sol minore- allo stesso Clementi e alla sua discendenza, l'uno e l'altra, sin dal 1764, legati strettamente all'Accademia di Santa Cecilia. Clementi non avrebbe mai potuto immaginare che il suo adattamento della Sinfonia di Mozart avrebbe trovato custodia a Roma nella biblioteca di quell'istituto che lo aveva consacrato, fanciullo ancora, alla professione musicale. Ma oggi, come contributo squisitamente culturale, a onorare il bicentenario della morte del sommo musicista, mi pare quanto mai opportuno e in perfetta consonanza con i compiti istituzionali dell'Accademia.