Anche queste due mani vengono con me. Vita e opere di Michel Fingesten
di Elena Stancanelli
Musiche di Gabriele Coen
Progetto di Stefano Cioffi
Ennio Fantastichini voce recitante
Flauto solista Marco Bottini
Gabriele Coen, clarinetti, sax soprano
Lutte Berg, chitarre
Marco Loddo, contrabbasso
Paolo Salvatore, interpretato da Ennio Fantastichini, è stato direttore del campo di internamento civile di Ferramonti, nel quale furono rinchiusi circa 1500 prigionieri, molti dei quali ebrei. Tra questi, Michel Fingesten, artista geniale, considerato dagli appassionati il più importante autore di ex libris di tutti i tempi. L'uomo, l'ufficiale fascista, scopre di avere Fingesten tra i suoi prigionieri quando Gianni Mantero, un ricco industriale del nord, ora ufficiale dell'esercito, suo ammiratore e committente viene a fargli visita al campo. Da quel momento, Salvatore inizia a nutrire per quell'uomo mite, totalmente assorto nella sua arte, e reso quasi invulnerabile dal suo dono, dal suo talento, rispetto e venerazione. Ma alcuni mesi dopo, l'ufficiale verrà dimesso dalla direzione perchè il suo atteggiamento viene considerato dalle autorità fasciste "troppo benevolo rispetto agli internati". Fingesten morirà nello stesso anno, subito dopo la liberazione del campo, per colpa di un'infezione. La sua tomba si trova ancora nel piccolo cimitero di Cerisano, in Calabria. Raccontare, per Salvatore, è una specie di preghiera. Forse il suo modo di chiedere perdono. Il racconto è sorretto dalle sonorità create appositamente da Gabriele Coen, accompagnato da Lutte Berg alle chitarre, Marco Loddo al contrabbasso e da Mario Caroli, flauto solista. Sullo sfondo, proiettate, le opere di Michel Fingsten.
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