Accademia Nazionale di Santa Cecilia . Bibliomediateca

Concerto del 30 marzo 2014

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  • domenica 30 marzo 2014 ore 11
Programma:
NOTE:
  • Giovanni Bietti introduce alle opere tarde di Brahms
    ingresso libero

    "La conferenza racconta una storia straordinaria: quella delle ultime opere di Brahms, una sorta di volontaria "rinascita" artistica.Nel 1890 Brahms scrive uno dei suoi massimi capolavori cameristici, il Quintetto per archi op. 111. Il compositore dichiara a questo punto agli amici che si tratterà della sua ultima opera, e che non vuole più comporre per dedicarsi agli amici, alla lettura, ai viaggi. Ma qualcosa, all'inizio dell'anno successivo (1891), gli farà cambiare idea: l'incontro con un personaggio d'eccezione, un grande virtuoso e un grande musicista - il clarinettista Richard Mühlfeld. Brahms scriverà per lui alcuni capolavori che utilizzano il clarinetto in maniera del tutto nuova (un Trio, un Quintetto e, qualche anno più tardi, anche due Sonate); ritornerà poi alla scrittura per pianoforte, componendo quattro grandi raccolte di pezzi brevi di una densità e ricchezza davvero impressionanti. E si rivolgerà infine alla musica religiosa, nei Vier Ernste Gesänge e negli incredibili, commoventi Preludi-Corali per organo, op. 122, l'ultima composizione di Brahms che si conclude con un Corale intitolato, in maniera profetica, O Welt, ich muss dich lassen ("O mondo, io devo lasciarti"), datato giugno 1896. Il compositore morirà qualche mese più tardi, il 3 aprile 1897.In un certo senso, quindi, i grandi capolavori brahmsiani successivi al Quintetto op. 111 sono delle riflessioni post-carriera, dei poscritti, l'affermazione del fatto che c'è ancora qualcosa da dire anche dopo la fine del discorso. Nasce senza dubbio da qui la loro particolarità, il loro carattere di sintesi, di bilancio, l'atmosfera unica in tutta la storia della musica che si irradia da queste composizioni."

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