Concerto in omaggio al Paganini del Nord.
La Reale Ambasciata di Norvegia a Roma celebra il compositore e violinista Ole Bull a duecento anni dalla nascita. Grande virtuoso del violino, considerato uno dei maggiori interpreti romantici al pari di Chopin e Liszt, autore di due concerti e numerosi pezzi brillanti per violino, dal 4 al 7 settembre 2010 Bull sarà celebrato anche in Italia con una serie di concerti. Ad eseguirli, l'ensemble norvegese MiNensemblet accompagnato da Susanne Lundeng, tra i giovani violinisti norvegesi sicuramente la più stimata artista che mescola la tradizione del violino norvegese tipico della musica popolare celtica a elementi di musica contemporanea e a sonorità moderne. La tournée di MiNensemblet toccherà le città di Benevento, Roma e Bologna.
MiNenensemblet
soprano Chiara Di Dino
ospite Susanne Lundeng, violino
Programma:
Bull: Et sæterbesøk (Tra I monti)
Grieg: Holberg Sweet MiN (Preludio dalla Holberg Suite) Arr. Bjørn Andor
OleBullsHits no.2 (Danza norvegese nr.2) Arr. Bjørn Andor
Bull: Sæterjentens søndag (La domenica della pastorella)
Grieg: Lieder - Orchestrazione di Matteo Helfer:
Jeg giver mit digt til våren (Bjørnson) Op. 21 nr 3
Ho dato il mio canto alla Primavera
Zur Rosenzeit (Goethe) Op. 48 nr 5
Il tempo delle rose
Solveigs vuggevise (Ibsen) Op. 23 nr 26
Ninna nanna di Solveigs
Ein Traum (Bodenstedt) Op. 48 nr 6
Un sogno
Fra Monte Pincio (Bjørnson) Op. 39 nr 1
Dal Monte Pincio
Eros (Benzon) Op. 70 nr 1
Eros
Anderssen: Arietta per violino e pianoforte.
Sæverud: Kjempefiss (Ballata della sommossa)
Lundeng: Nattevåk (Veglia notturna)
Ingenting sakralt (Nulla di sacrale)
Videre (Avanti)
Duve (Onde)
Kela
Grieg: Dovro gosh (Nell'antro del re della montagna), da Peer Gynt
Lundeng: Ut av skapet (Outside the closet)
Violinista, compositore, intellettuale, Ole Bull fu forse la prima star artistica internazionale della Norvegia. Grande virtuoso del violino, Bull è considerato uno dei maggiori interpreti romantici al pari di Chopin e Liszt. Per celebrare il Paganini del nord a duecento anni dalla sua nascita, la Reale Ambasciata di Norvegia ha invitato a Roma l'ensemble norvegese MINensemblet accompagnato da Susanne Lundeng, tra i giovani violinisti norvegesi sicuramente la più stimata artista, che mescola la tradizione della musica popolare celtica con elementi di musica new-age e sonorità moderne.
Il successo internazionale di Bull partì dall'Italia. Più precisamente da Bologna, nel 1834, quando il violinista ebbe l'occasione di accompagnare il soprano Maria Malibran, la cantante più famosa dell'epoca. Cominciò così una carriera che lo portò a suonare nei maggiori teatri e nelle corti reali di tutta Europa. Attraversò la grande musica dell'Ottocento e fu acclamato anche in Algeria e negli Stati Uniti. Fu amico della vedova Mozart, suonò a casa Mendelssohn accompagnato al pianoforte dal grande Felix, fece coppia fissa con Franz Liszt. Robert Schumann lo definì il più grande virtuoso del violino dopo la morte di Paganini. Del suo soggiorno a Roma restò memorabile un'esibizione sotto la luna fra le rovine del Colosseo. A Napoli assistette, nel 1834, a una violenta eruzione del Vesuvio, e l'emozione provata gli ispirò la composizione di una Polacca Guerriera. Come autore può essere considerato fra i padri fondatori della musica e della cultura scandinava.
Appassionato ricercatore di composizioni popolari norvegesi, nei suoi concerti alternava l'uso del violino con quello del Hardingfele, strumento tipico del suo paese, molto simile al violino ma con in più quattro o cinque corde di risonanza sottostanti alle quattro principali. Tutti i testimoni dell'epoca ne parlano come di un eccezionale improvvisatore. A Bergen, sua città natale, Bull creò un teatro con l'intento di dare vita a una drammaturgia nazionale norvegese e chiamò a lavorare come autore il giovanissimo Henrik Ibsen. Fu Bull a scoprire il talento musicale di un ragazzo quindicenne di nome Edvard Grieg, che in seguito sarebbe divenuto il più importante compositore scandinavo di tutti i tempi. Questi due grandi musicisti aprirono la strada allo sviluppo della musica classica norvegese, fino ad allora emarginata rispetto alle principali correnti culturali internazionali.
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