Dalla seconda metà dell'Ottocento in poi, l'affermazione e la crescita dei vari movimenti nazionali favorì la riscoperta del passato musicale di alcuni popoli e l'affermarsi di modi compositivi indipendenti da quelli delle scuole che nei secoli precedenti avevano egemonizzato la musica europea. I nuovi materiali musicali ritenuti validi furono soprattutto le melodie e i canti dei riscoperti patrimoni popolari, che impiegavano spesso sonorità, danze e ritmi ignoti all'esperienza delle tradizioni predominanti. Inoltre, il libretti delle opere, i testi dei canti o i programmi sinfonici, si basavano su personaggi e vicende desunti dalla mitologia o da momenti gloriosi delle varie storie nazionali. Smetana e Dvorak furono i due compositori boemi che coniugarono la tradizione musicale europea all'ispirazione etnica e popolare della loro terra, producendo opere originali e vivaci, ma anche struggenti e malinconiche, che costituiscono il cuore del programma di questo concerto.
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