L'archivio custodisce la più importante raccolta di musica di tradizione orale italiana e del bacino del Mediterraneo. Attualmente sono disponibili circa 13.500 schede relative alle raccolte degli archivi di cui sono disponibili gli allegati sonori in formato digitale per più di 600 ore di registrazione (circa 14.000 file). Dal 1948 l'Accademia ha raccolto, grazie alle campagne di ricerca del Centro Nazionale di Studi sulla Musica Popolare, fondato in collaborazione con la RAI, preziose registrazioni di musiche italiane di tradizione orale, frutto dell'instancabile lavoro di Giorgio Nataletti, Diego Carpitella, Ernesto De Martino, Alan Lomax e altri studiosi che con passione si sono dedicati alla ricerca e allo studio di questi repertori. Da allora il patrimonio sonoro degli Archivi ha ampliato il suo raggio d'azione fino a comprendere molti paesi del bacino del Mediterraneo e oltre. Attraverso la musica e le immagini che raccontano dal vivo le fasi della ricerca, gli Archivi custodiscono testimonianze di culture (albanesi di calabria, comunità ebraiche, confraternite), di territori (il mare delle tonnare siciliane, le montagne del Trentino, la Lucania), di mestieri (carrettieri, pescatori, ambulanti), di tecniche espressive (il canto a tenore sardo, il trallallero genovese, i canti accompagnati da chitarra battente del Gargano), di riti e liturgie (comunità ebraiche, cristiani orientali, diverse comunità islamiche). Primo direttore del Centro fu Giorgio Nataletti (1907-1972); in seguito Diego Carpitella ne prese la guida fino al 1990, anno della sua scomparsa. In seguito l'Accademia si è avvalsa della collaborazione scientifica di un gruppo di etnomusicologi composto da Giorgio Adamo, Sandro Biagiola, Francesco Giannattasio, Giovanni Giuriati, Antonello Ricci, curatore del catalogo della documentazione fotografica e Walter Brunetto, che cura tuttora la catalogazione dei documenti sonori e il relativo thesaurus. Il lavoro di riordino, catalogazione e digitalizzazione delle raccolte, che dura ormai da più di vent'anni, è testimoniato non solo dalla base dati consultabile online, ma anche da pubblicazioni e collane discografiche curate dall'Accademia in collaborazione con l'editore Squilibri.
Gli archivi si sono avvalsi anche della collaborazione di studiosi quali Girolamo Garofalo, Meriem Meghnagi, Antonello Ricci, Francesco Spagnolo, Nicola Tangari. Luciano D'Aleo ha collaborato al trasferimento in digitale dei documenti sonori. È oggi possibile ascoltare attraverso internet i primi 40'' di tutti i brani digitalizzati in formato mp3. Attraverso le postazioni multimediali in bibliomediateca l'ascolto è invece integrale.
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