Accademia Nazionale di Santa Cecilia . Bibliomediateca

sala accademica e augusteo

Ben presto l'Accademia si rese conto dell'inadeguatezza degli spazi della Sala Accademica soprattutto per il repertorio sinfonico. Cominciò allora una ricerca per individuare un nuovo spazio destinato alla costruzione di un auditorium degno della capitale del Regno. Si pensò anche all'interno della Galleria Colonna, a Via del Corso, ma infine l'attenzione si puntò sull'Anfiteatro Corea, l'antico mausoleo di Augusto che nel corso dei secoli aveva ospitato dimore gentilizie e spettacoli di massa quali tauromachie e giochi di fuoco.
Il 16 febbraio 1908 la nuova sala da concerto, in grado di ospitare più di 3.000 spettatori, venne inaugurata con un concerto diretto da Giuseppe Martucci, e prese ben presto il nome di Augusteo. Fino al 13 maggio del 1936, data dell'ultimo concerto prima della demolizione della sala voluta dal regime fascista, l'Augusteo fu la sede delle stagioni sinfoniche dell'Accademia, mentre la stagione cameristica continuava a svolgersi nella Sala Accademica. Tutti i maggiori solisti e direttori dell'epoca, da Mengelberg a Fürtwängler, da Toscanini a Bruno Walter a Claude Debussy, calcarono il palcoscenico dell'Augusteo, dominato da Bernardino Molinari, direttore stabile e artistico dell'orchestra sinfonica ceciliana.

Dal giugno del 1933 l'Accademia aggiunse alle due tradizionali stagioni sinfonica e cameristica una stagione estiva, che si svolse nella Basilica di Massenzio. Al maggio 1936 i concerti dell'Accademia avevano raggiunto il n. 1.836 dalla loro istituzione.
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